Perdersi a Flores

E’ un piccolo scrigno di bellezze naturalistiche nelle quali perdersi e che valgono il viaggio. Con poco più di due ore di volo da Ponta Delgada, città principale dell’isola di São Miguel, nell’arcipelago delle Azzore, si atterra a Flores. Osservando l’isola dal piccolo aereo che oscilla mentre è in atterraggio, si percepiscono contorni aspri, ricoperti da una fitta vegetazione e modellati da agenti atmosferici che in questa parte dell’Oceano Atlantico non sono clementi.

Detta “Isola rosa” per il colore delle azalee e delle ortensie che qui fioriscono a profusione, Flores è un immenso giardino nel quale spicca un massiccio centrale di origine vulcanica. Il suo paesaggio è caratterizzato da crateri, laghi, ruscelli e cascate che scorrono fra una vegetazione rigogliosa. I colori di quest’isola sono dominati dal verde intenso dei prati, sui quali pascola in libertà il bestiame, e dalle sfumature azzurre e blu dell’oceano che si infrange rabbioso sulle rocce nere di origine vulcanica.

L’isola annovera ben sette vulcani con crateri che si sono trasformati in laghi. Caldeira Rasa e Caldeira Funda, quelli più a sud, hanno le pendici avvolte da una vegetazione rigogliosa e cespugli di fiori. Al centro dell’isola si trovano invece Caldeira Branca, Caldeira Seca, Caldeira Comprida e Caldeira Negra, profondo 105 metri e risplendente di uno speciale tono d’azzurro. Isolato dagli altri è il cratere Caldeira da Lomba, circondato da folti arbusti di ortensie.

Un monumento naturale di straordinaria bellezza è la Rocha dos Bordões con grandi colonne di basalto che ricordano la forma di un organo a canne, rivestite di muschio, licheni e vegetazione di vari colori. Di roccia basaltica e in parte coperta da una rigogliosa vegetazione, è la parete sulla quale scorre la fiabesca Cascata da Ribeira do Fundão.

La parte occidentale dell’isola è forse la più affascinante: Fajã Grande e Fajãzinha vantano uno dei più bei paesaggi dell’arcipelago con una ventina di cascate che scorrono su un’estesa parete verdeggiante. Qui il grigio scuro della roccia, il verde della vegetazione lussureggiante, il bianco delle onde che si infrangono sulle rocce di lava nera e l’azzurro dell’oceano si fondono armoniosamente in un unico colpo d’occhio.
Fajã Grande cela, tra da un fitto bosco che è necessario attraversare a piedi per circa un chilometro, un altro prodigio della natura: Poço da Ribeira do Ferreiro, detto anche Poço da Alagoinha, uno scenario idilliaco nel quale una vegetazione lussureggiante incornicia cascate che si specchiano su un laghetto dalle acque limpide.

Flores detiene anche due primati: il municipio più ad ovest d’Europa, Lajes das Flores, e l’isolotto di Monchique, la cui roccia nera, a volte abbracciata dalla nebbia, è il punto finale dell’Europa.

© Nadia Ballini